L'ultimo Unicorno
regia di: Jules Bass e Arthur Rankin Jr.
titolo originale: The Last Unicorn
anno: 1982
genere: fantasy
produttore: ITC enternainment
disponibile in: VHS - Panarecord
regia di: Jules Bass e Arthur Rankin Jr.
titolo originale: The Last Unicorn
anno: 1982
genere: fantasy
produttore: ITC enternainment
disponibile in: VHS - Panarecord
Critica
La storia è semplice nello svolgimento ma avvincente per il soggetto trattato, e per come viene trattato. Per la prima volta, gli eroi hanno un parziale lieto fine, che lascia ad entrambi l'amaro in bocca, ma in virtù del quale sono riusciti a ristabilire l'equilibrio che si era perso. Il disegno è un ibrido tra il manga giapponese ed il cartone in stile occidentale, per quanto la trama del primo filone non abbia nulla. Il grandissimo Hayao Miyazaki ha iniziato davvero alla grande la sua carriera (è il disegnatore de "La città incantata" e "Il castello errante di Howl").
La trama a grandi linee
La pellicola è tratta dall'omonimo libro di Peter S. Beagle, e tratta la storia di un'unicorno femmina (Amaltea) alle prese con la ricerca dei suoi consimili, a detta degli umani scomparsi per sempre dal mondo, confinati agli estremi del mondo e tenuti prigionieri da un gigantesco Toro di fuoco.
Amaltea decide perciò di lasciare il proprio bosco, il quale le offre protezione assoluta (ricordo che gli unicorni non possono essere uccisi nel bosco che custodiscono), ed al quale lei donava perpetua primavera e vigoria, per seguire il 'cammino dell'uomo' ed iniziare la sua cerca.
La colonna sonora.
Composta per l'interezza dagli 'America', bellissima ed in armonia con lo svolgersi del racconto. Personalmente trovo la prima traccia 'The Last Unicorn' davvero fantastica e degna di essere ascoltata anche al di fuori del contesto cinematografico. Per soddisfare la curiosità, un link dove poter trovare testi, canzoni e basi:
The Last Unicorn movie song lyrics
La trama completa !!!!ATTENZIONE!!!! Da questo punto in avanti si rivela in parte o completamente la trama della storia e la sua conclusione. Non leggere oltre se siete intenzionati ad avere un minimo di suspance durante la visione!
Due uomini intenti nella caccia si ritrovano ai confini di un bosco. Il più anziano dei due spiega che si tratta del dominio dell'Unicorno, l'ultimo rimasto sulla terra. Grazie all'Unicorno, la foresta è sempre rigogliosa e verde, e le bestie al suo interno non posso essere cacciate.
L'Unicorno stesso, vedendoli allontanarsi, si chiede come possa essere rimasto l'ultimo dei tanti. Decide di interrogare una farfalla, amante delle poesie e della narrativa e decisamente poco propensa ad avere una conversazione normale.
Difatti, non risponde alle continue domande di Amaltea, che la interroga sugli altri unicorni. Solo dopo vari giochi di parole, la farfalla riferirà ad Amaltea che tutti i suoi consimili sono stati spinti ai confini della terra da un Toro di fuoco.
Amaltea non comprende il significato di quelle parole e, abbandonando il bosco e la sicurezza che questo rappresentava, decide di mettersi in viaggio. Gli esseri umani che la incontrano per il cammino, fortunatamente, non riescono a riconoscerla come un Unicorno ma come semplice giumenta. Sfuggita alla cattura da parte di un fattore, riprende il suo cammino. Sarà Mamma Fortuna, una strega, a riuscire a catturarla addormentandola ai piedi di un albero.
Una volta sveglia, Amaltea scopre di essere prigioniera di uno pseudo circo formato da bestie mitologiche di ogni genere, ma che in realtà non sono altro che illusioni della strega. Le creature sono, infatti, semplici animali. Amaltea stessa ha subito un incanto: accanto al suo vero corno, la strega ne ha fatto apparire un secondo, per far sì che i visitatori vedano il corno altrimenti invisibile. Amaltea sarà aiutata nella fuga da un mago molto impacciato, Schmendrick, che la riconosce per ciò che è. Avvicinandosi alle gabbie delle altre creature prigioniere, Amaltea usa il suo corno magico per liberarle. Sarà libera anche la regina delle arpie, Celeno, catturata dalla strega molti anni prima. Sarà la stessa Celeno a cibarsi di Mamma Fortuna e dell'aiutante suo figlio.
Nel frattempo, Amaltea e Schmendrick riprendono il cammino. Il mago sa infatti dove si trova il Toro di fuoco, nella terra di re Haggard. Durante il tragitto, s'imbattono in un gruppo di predoni i quali rapiscono il mago e lo conducono con la forza sino all'accampamento. Lì, viene portato presso il capo della banda, che si ritiene il degno e migliore successore di Robin Hood. Sarà Molly, una vagabonda della banda, a chiedere a Schmendrick di mostrare loro qualche magia. Il mago invoca il potere della magia, e Amaltea (che nel frattempo lo stava spiando da vicino) lo aiuta catalizzando il potere con il suo corno. Appaiono in mezzo al campo le figure sfilanti di Robin Hood e Lady Marian, nonchè tutto il resto della celeberrima combriccola.
Il capo dei briganti, infastidito dalla rievocazione di un personaggio che considera insulso, ordina che Schmendrick venga legato ad un albero dalle forme alquanto...ambigue. Nel tentativo di slegarsi, il mago ottiene un effetto singolare: l'albero muta in una signora attempata e pergiunta innamorata dello stesso Schmendrick, il quale chiama in aiuto Amaltea che, grazie al proprio corno, non ha nessuna difficoltà a far tornare l'albero com'era in origine e a liberare Schmendrick.
A questo punto, Molly decide di unirsi al gruppo, non prima di aver maledetto Amaltea per non essersi presentata da lei anni prima, quand'era ancora giovane e pura. Dopo una breve riconciliazione delle due, il terzetto prosegue fino alle terre di Haggard. E' proprio quì che li trova il Toro di fuoco che, attratto dall'Unicorno, prende a rincorrerla. Il Toro riesce ad avere la meglio su Amaltea che, a testa china, si lascia condurre via.
Molly riscuote il mago e gli ordina di fare qualcosa per salvare Amaltea e Schmendrick, non potendo fare altro, la muta in umana. L'Unicorno è quindi ora sotto le sembianze di donna, ed il Toro non ha più motivo di prenderla con sè. Tuttavia, sarà Molly a ribattere che tale forma finirà per uccidere Amaltea, la quale si dispera per aver preso quelle vesti che non le sono affatto congeniali. Ripreso il cammino, vengono accolti al castello del re, scoprendolo disabitato. Gli unici presenti sono infatti re Haggard in persona ed il principe suo figlio, Liar. Se quest'ultimo rimane affascinato dalla bellezza di Amaltea, innamorandosene, il vecchio re non si lascia ingannare e comprende immediatamente la natura della donna, pur tacendo. Schmendrick viene accolto presso la corte che mago intrattenitore, ed Amaltea e Molly ospitate come sue parenti. Amaltea cerca di convivere con la sua nuova natura, tuttavia le è impossibile. Si mostra scostante ed indisponente nei confronti dell'innamoratissimo Liar, e non sortiscono nulla tutti i premi che lo stesso le porta in dono. Dietro consiglio di Molly, Liar scriverà dei versi dedicati ad Amaltea riuscendo infine a mostrarle il suo amore, venendo pure ricambiato.
E' re Haggard a spezzare la magica atmosfera: rivela ad Amaltea che tutti gli unicorni sono stati intrappolati per suo volere tra le onde del mare, grazie al Toro di fuoco, per poterlo rendere felice.
Molly apprende nel frattempo, dal vecchio gatto parlante, che la caverna del Toro di fuoco è raggiungibile in un solo momento, ovvero quando "il teschio parlerà e la pendola suonerà l'ora esatta". Schmendrick, Molly ed Amaltea si recano quindi dallo scheletro parlante. Per sapere a che ora la pendola suonerà quella esatta, scambiano una bottiglia di vino vuota con il morto, che la crede piena di fresca bevanda. Ma quando Amaltea tenterà di oltrepassare la pendola, il teschio la riconoscerà per ciò che è ed urlerà richiamando re Haggard.
Il terzetto ha nel frattempo oltrepassato la pendola, e con loro Liar. Amaltea decide di non voler tornare unicorno, in virtù dell'amore che prova nei confronti del principe. Ma sarà Liar stesso a spronarla a proseguire, per poter salvare tutti gli unicorni rimasti prede del Toro. Schmendrick muterà perciò Amaltea in Unicorno. Ora, ella si trova ad affrontare il Toro, richiamato dalla sua presenza. In un primo momento sembra abbia la meglio la bestia di fuoco che, sospingendola, la avvicina alle onde del mare per rinchiuderla nella prigione marina assieme ai suoi fratelli. Vedendo Liar sacrificare la propria vita per aiutarla, Amaltea perde ogni incertezza ed utilizzando il corno, è lei ad intrappolare il Toro di fuoco tra le acque.
A questo punto, i cavalloni marini che subissano la bestia malefica si mostrano per ciò che sono: unicorni finalmente liberi di tornare alle loro foreste. Nel galoppare lontano, distruggono il castello diroccato, ed il re con questo. Amaltea comprende la scelta di Liar: non potranno più amarsi. Lei farà ritorno al proprio bosco, lui diventerà cavaliere di ventura. Molly e Schmendrick? Resteranno assieme.